Il tramonto delle aquile

Il tramonto delle aquile

Il tramonto delle aquile

Manfredi di Svevia, ultimo sovrano svevo del regno di Sicilia, racconta in prima persona le complesse e drammatiche vicende di cui fu protagonista, fino alla battaglia di Benevento, in cui perse la vita nel 1266, sconfitto da Carlo d’Angiò.

Romanzo scorrevole, di buona scrittura, è adatto anche ad un pubblico giovane, ed ha il merito di avvicinare il lettore alla storia di un periodo complesso e travagliato, in cui il papato lotta per essere protagonista di primo piano, ed usa tutti gli strumenti, compreso quello della scomunica e il sostegno al partito guelfo, per tentare di avere ragione dei suoi avversari del partito ghibellino, di cui Manfredi è il capo riconosciuto.

La documentazione attenta e accurata permette inoltre al lettore di immergersi nella vita quotidiana dell’epoca, ricostruita vividamente attraverso un’ambientazione convincente e di comprendere la mentalità medievale, le credenze, le abitudini, di un’epoca in cui affondano le radici del mondo moderno.

Cosa ne pensano...

Il tramonto delle aquile di Chiara Curione racconta in prima persona la storia di re Manfredi, figlio di Federico II, ispirandosi a quelle parole di Dante: “biondo era e bello e di gentile aspetto” che ne fanno un protagonista ideale e affascinante. L'incipit di questo bel libro storico si apre con una oscura profezia, preludio a tragici eventi, che pervade l'atmosfera del romanzo mantenendo il lettore in preda a un'angosciosa aspettativa. La disfatta, come per ogni eroe che si rispetti, ci rende ancora più caro il protagonista. Gli ottusi e vili calcolatori del proprio interesse che lo circondano e lo tradiscono, ne esaltano il valore facendone l'archetipo del paladino romantico di cui è ricca la letteratura. Se al termine della lettura sarete ancora desiderosi di rimanere in questo mondo affascinante, niente paura: l'autrice ci regala “Costanza di Svevia - il ritorno da regina”, un prosieguo tutto da leggere e da apprezzare.
Maurizio Regis